Loading...
NORMATIVE

Direttiva Case Green: come cambia l’edilizia del futuro

NORMATIVE

Direttiva Case Green: come cambia l’edilizia del futuro

Data:
Condividi:

Opportunità o rischio? Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea della direttiva Case Green, lo scorso 8 maggio 2024, la discussione sui contenuti della Energy Performance of Buildings Directive - e sugli effetti sul mercato immobiliare (e le tasche) degli italiani - diventa sempre più centrale nell’agenda politica e mediatica del nostro Paese.

Perché? Perché cambierà giocoforza il nostro modo di pensare l’abitare, e richiederà (volenti o nolenti) sostanziali investimenti per adeguare il vetusto parco immobiliare italiano ai nuovi standard. Vediamo cosa aspettarci.

Direttiva europea Casa Green: cosa prevede

Dopo un lungo tira e molla, al Parlamento Europeo ha avuto la meglio la “linea morbida” sull’edilizia green, con vincoli decisamente meno stringenti rispetto a quanto preventivato in prima istanza.

La Direttiva Case Green ufficiale prevede sempre obiettivi importanti nell’ottica della lotta al cambiamento climatico, ma più vaghi (perché basati su valori percentuali) e di più lungo periodo.

I cambiamenti più sostanziali rispetto a quanto visto nei mesi precedenti riguardano le costruzioni già presenti sul territorio europeo:

Edifici Residenziali già esistenti: entro il 2030 si dovrà raggiungere una riduzione del consumo energetico medio (del parco immobiliare di ogni singolo Stato UE) del 16%, che dovrà salire al 20-22% entro il 2035.

Edifici Non Residenziali o Pubblici già esistenti: entro il 2030, si dovrà raggiungere una riduzione del consumo energetico medio del 16%, che dovrà salire al 26% entro il 2033.

Per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione rimane almeno qui, invece, una certa nettezza negli obiettivi:

Nuovi immobili Residenziali: dovranno essere progettati e costruiti sempre a Emissioni Zero entro il 2030

Nuovi immobili Non Residenziali o Pubblici: dovranno essere progettati e costruiti sempre a Emissioni Zero entro il 2028

Da queste regole sono esentate alcune specifiche tipologie di costruzioni, come per esempio chiese e monumenti, edifici con particolare valore storico, abitazioni unifamiliari con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati ed edifici agricoli.

Ogni Stato membro, in questa fase, avrà libertà di scelta su quali edifici concentrare la propria attenzione. Unica certezza: almeno il 55% della riduzione dei consumi medi dovrà avvenire attraverso opere di ristrutturazione di edifici esistenti, nello specifico quelli con le prestazioni peggiori.

Slittano al 2050, invece, gli obiettivi più ambiziosi: l’azzeramento totale delle emissioni prodotte dal parco immobiliare europeo.

Direttiva europea Case Green: cosa succede ora?

Con la pubblicazione della EPBD4 (Energy Performance of Buildings Directive - Direttiva europea Case Green) sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, scatta anche la data di entrata in vigore della direttiva stessa: venti giorni a partire dalla pubblicazione, quindi il 28 maggio.

Da questa data in poi, le nazioni avranno due anni di tempo per recepirne i contenuti e adottare le misure necessarie a raggiungere i risultati previsti.

Direttiva europea Case Green: arriveranno nuovi bonus?

Cosa aspettarci, quindi, nei prossimi mesi?

Di sicuro ci troviamo davanti a un effettivo periodo di transizione per quanto riguarda l’edilizia e l’efficientamento energetico del parco immobiliare italiano.

Appena usciti dalla stagione del Superbonus 110 - con tutta la scia di polemiche politiche sugli effetti che questa misura ha avuto sull’economia italiana - si apre ora un nuovo capitolo per il mercato immobiliare europeo, ancora tutto da definire. Con molte incognite.

Per quanto più vaghi - rispetto a quanto all’inizio preventivato - gli obiettivi da raggiungere restano infatti ambiziosi, e richiederanno un notevole esborso economico da parte dei proprietari immobiliari.

È lecito pensare quindi che arriveranno a breve nuovi sostegni economici per le ristrutturazioni edilizie, per aiutare gli italiani ad affrontare questa transizione. Nuovi bonus edilizi, insomma, che si andranno ad affiancare o sostituire quanto finora previsto in Italia.

Allo stesso tempo, una parte della classe politica (anche e soprattutto italiana) è però fortemente contraria ai principi della Direttiva Case Green, e questo potrebbe portare a rallentamenti nell’adozione del regolamento stesso. Oltre a una certa ritrosia nell’offrire nuovi bonus legati ai suoi obiettivi.

Aspettare o non aspettare a ristrutturare casa, insomma? È una domanda a cui ogni proprietario dovrà trovare la propria risposta.

Ytong e Multipor: i prodotti Xella, pronti al cambiamento

A questa domanda Xella ha deciso di rispondere, ormai da anni, in maniera netta: ripensare l’abitare in ottica green è un imperativo da sostenere. Con nuove politiche e nuove tecnologie, con una maggiore attenzione ai cicli produttivi e con l’utilizzo di materiali smart, naturali e naturalmente efficienti.

Il sistema costruttivo completo YTONG, basato su blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato, grazie alla naturalità dei materiali di cui è composto permette infatti di ottenere una corretta termoregolazione degli edifici anche con pareti monostrato, andando a massimizzare l’efficienza energetica dell’involucro esterno e riducendo così i consumi quotidiani per riscaldamento e ventilazione. Il tutto con una metodologia di costruzione che riduce al minimo i materiali di scarto e velocizza la tempistica della messa in opera.

I pannelli isolanti naturali Multipor sono invece l’alleato perfetto per ogni ristrutturazione, perché permettono di migliorare l’isolamento termico di edifici già esistenti con una soluzione ignifuga, priva di composti organici volatili che deteriorano la qualità dell’aria e capace di prevenire ponti termici causa di insalubri muffe.

Con i suoi prodotti, insomma, Xella è già pronta al cambiamento, perché vuole portare benefici concreti all’ambiente e alla qualità di vita degli italiani.

Quali che siano gli scenari futuri, infatti, una cosa è certa: l’edilizia del futuro dovrà essere sempre più sostenibile, ecologicaed energicamente efficiente.

In evidenza