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APPROFONDIMENTI TECNICI

Durabilità: quando ecosostenibilità e prestazioni nel tempo si incontrano

APPROFONDIMENTI TECNICI

Durabilità: quando ecosostenibilità e prestazioni nel tempo si incontrano

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La corretta valutazione dell’impatto ambientale di una costruzione non può prescindere dall’esaminare anche le fasi di gestione dell’edificio nel tempo: lo sottolinea lo stesso Decreto CAM, che definisce i criteri ambientali minimi per ogni nuova realizzazione e che richiede - infatti - la redazione di un piano articolato di manutenzione dell’opera.

In un’ottica di sostenibilità ambientale degli edifici, quindi, occorre prestare attenzione e definirne bene anche gli scenari di mantenimento, che dipendono essenzialmente dalla durata delle sue componenti.

Nel bilancio complessivo, le sostituzioni di materiali necessarie a preservare le prestazioni dell’involucro nel tempo possono avere un’incidenza non trascurabile se i componenti hanno una vita utile inferiore rispetto alla vita dell’edificio, convenzionalmente considerata di 100 anni.

Nella scelta dei materiali da costruzione si confrontano spesso gli ecoprofili (from cradle to gate) senza considerarne la durata: questo può portare a orientarsi verso soluzioni che presentano un minore impatto di produzione ma durata in uso ridotta - con conseguente elevata frequenza degli interventi di sostituzione - trascurando invece alternative che presentano impatti ambientali di produzione superiori ma che grazie alla maggiore durata consentono un bilancio complessivo migliore.

Sostenibilità e durabilità sono, insomma, concetti diversi ma legati in maniera indissolubile.

È evidente come un materiale con un buon profilo di eco-sostenibilità ma con elevata durabilità, sia migliore di un materiale con ottimo profilo ambientale ma durabilità scarsa. Basti pensare ai materiali di natura biologica facilmente attaccabili da umidità, insetti o animali.

Sostenibilità e durabilità delle soluzioni monostrato e dei blocchi da costruzione Ytong

I sistemi monostrato minerali, come quelli realizzabili con blocchi Ytong, non soltanto velocizzano i tempi di costruzione (grazie a minori lavorazioni), ma implicano una maggiore durabilità nel tempo (attestata nell’EPD Xella) e una più semplice manutenzione delle facciate esterne rispetto ai sistemi stratificati (pareti con sistemi a secco a lastre) o con cappotto termico esterno.

I sistemi di isolamento termico esterno a cappotto prevedono infatti numerose attenzioni e manutenzioni al fine di garantirne la durabilità, come illustrato ampiamente nel capitolo 11 della norma UNl/TR 11715 “Isolanti termici per l’edilizia - Progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno (ETICS)”.

La parete esterna monostrato in blocchi Ytong, sarà normalmente finita a intonaco, soluzione maggiormente robusta e facilmente ispezionabile rispetto ai sistemi a cappotto esterno. Anche internamente sarà allo stesso modo possibile eseguire una semplice verifica di integrità superficiale, meglio se in assenza di contropareti che possono ritardare il manifestarsi di eventuali vizi occulti. Le stesse considerazioni valgono anche per le pareti interne.

Durabilità e schede tecniche: lo stato delle cose e i cambiamenti in arrivo

Il nodo cruciale è quindi costituito dalla reperibilità dei dati sulle durate dei componenti, motivo per cui in alcune nazioni europee i produttori sono obbligati a fornire, sotto diretta responsabilità, questo genere di informazioni a progettisti e costruttori.

La nuova norma EN 15804:+A2 2019 sulle EPD dei prodotti edilizi prevede l’obbligo di dichiarare la vita utile del prodotto (reference service life) e, in futuro, la redazione dell’ecoprofilo from cradle to cradle.

Durabilità e sostenibilità: serve un cambio di prospettiva

Come abbiamo detto, nell’ottica della sostenibilità ambientale scegliere componenti in grado di conservare a lungo le proprie caratteristiche prestazionali è fondamentale per limitare gli impatti dovuti agli interventi di sostituzione.

Allo stesso tempo, la possibilità di sostituire facilmente solo le componenti ammalorate o di procedere a interventi di riparazione puntuale consente di mantenere in uso le parti dotate di qualità residue e di prolungare la durata complessiva dell’edificio.

Questo perché, al contrario, la demolizione dell’edificio comporterebbe la perdita dell’energia incorporata e la necessità di compiere un investimento energetico per la nuova costruzione.

Siamo di fronte quindi a un importante cambio di prospettiva, che considera l’intero ciclo di vita di un prodotto in ottica di economia circolare.

In questo senso, i materiali inerti sono caratterizzati da una stabilità delle caratteristiche chimico-fisiche e prestazionali pressoché illimitata nel tempo, come riportato nelle EPD dei prodotti Xella.

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