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SOSTENIBILITA'

Costruire una casa in classe A o Passiva: costi e benefici

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Costruire una casa in classe A o Passiva: costi e benefici

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Costruire oggi una casa in classe A o spingersi verso una casa passiva che tipo di sovra-costi comporta e quali sono gli ammortamenti attraverso cui si ripaga l’investimento?

La classificazione della spesa energetica dipende da una serie di fattori: in primis i materiali impiegati nella struttura; la dimensione del fabbricato; natura e qualità degli infissi; utilizzo di energia da fonti rinnovabili; dalla zona climatica.

Il progetto di una casa in classe A o passiva presuppone il rispetto di determinati fattori che si fanno più restringenti mano mano che si persegue una riduzione sostanziale dei consumi. Tra cui:

  • Ottimizzazione dell’orientamento dell’edificio privilegiando quello a sud per massimizzare l’apporto energetico del sole senza tuttavia trascurare un efficiente sistema di schermatura;
  • La sagoma degli edifici dovrà essere compatta e con una geometria regolare per ottimizzare il rapporto superficie volume;
  • L’involucro dovrà garantire un basso valore di trasmittanza termica evitando i ponti termici;
  • Un efficiente sistema di ventilazione meccanica controllata per garantire un adeguato ricambio d’aria limitando le dispersioni energetiche.

Che differenza c’è tra una casa in classe A da una casa passiva?

Un edificio in classe A deve avere un consumo di kWh/mq anno < 30 mentre le classi superiori come la A+ si spingono a un consumo di kWh/mq anno < 15.

La differenza sostanziale delle case passive rispetto agli edifici in classe A è che non prevedono un impianto di riscaldamento tradizionale. La casa passiva ha caratteristiche tali per cui con lo sfruttamento dell’irraggiamento solare e il calore interno unito a una bassissima dispersione termica oltre a una ventilazione meccanica efficiente è in grado di garantire un elevato comfort abitativo durante tutte le stagioni.

Cosa si intende esattamente per casa passiva?

Il significato e la definizione di casa passiva si deve allo svedese Bo Adamson e al tedesco Wolfgang Feist che a partire dal 1988 ne delinearono i requisiti progettuali

Una casa si può definire passiva se la sommatoria del calore generato dagli elettrodomestici e dalle persone presenti negli ambienti domestici unito al contributo dell’irraggiamento solare che attraversa tutte gli infissi è pari o superiore alla perdita di calore durante il periodo invernale.

Quanto costa costruire una casa in classe A o una casa passiva?

È evidente come il rispetto di tutti i succitati requisiti ha un costo che incide rispetto ai costi di costruzione di una abitazione tradizionale.

Quantificare sommariamente la maggior incidenza di costi è difficoltoso in quanto vanno considerate una serie di variabili a partire dalla tipologia e dalle caratteristiche del progetto oltre al non trascurabile fattore della posizione geografica che contraddistingue il clima.

È difficile quantificare i sovraccosti se prima non si definiscono i termini di paragone.

Siccome in una casa passiva l’efficienza energetica aumenta rispetto agli altri standard, è lecito aspettarsi un aumento dei costi di realizzazione. D’altro canto, uno dei principi su cui si fonda il protocollo Passivhaus è l’economicità, infatti con una progettazione attenta è possibile contenere i costi di costruzione nei parametri di mercato.

Se un edificio nasce fin da subito, dalle prime fasi progettuali, come casa passiva, e viene sviluppato mediante una corretta progettazione integrata, i costi di costruzione possono essere notevolmente ridimensionati.

Va poi preso in considerazione il risparmio che si ha nella gestione dell’edificio e che fa rientrare velocemente il maggior investimento iniziale, senza contare il maggior comfort e la migliore salubrità dell’edificio passivo, aspetti più difficili da quantificare in termici economici.

Da diversi studi svolti emerge che, considerando i costi nel ciclo di vita dell’abitazione (per esempio a 30 anni), la casa passiva risulta vincente rispetto ad un’abitazione normale per il suo risparmio energetico. (B. Cassan, I falsi miti della casa passiva, IG Passivhaus, 1/3 ottobre 2018, pp. 5-6)

In linea di massima si può stimare un aumento dei costi di costruzione, riferiti ad una casa passiva, pari a un circa 15-20%. Ma considerando questo aumento di costo iniziale nel bilancio complessivo a lungo termine il risultato appare diverso.

I risparmi che si hanno nel lungo periodo colmano infatti il divario di costi di costruzione, portando addirittura ad un guadagno futuro: in particolare l’abbattimento delle bollette fino al 90% rispetto a una casa tradizionale e circa del 75% rispetto ad un edificio a basso consumo energetico.

I vantaggi sono altresì riferiti al mantenimento del valore economico nel tempo del fabbricato grazie a un minor deprezzamento.

Come costruire una casa classe A o casa passiva con il sistema costruttivo Xella

La gamma di prodotti Ytong e Multipor garantiscono un ottimo isolamento termico: un esempio sono i blocchi da tamponamento monostrato che raggiungono valori di conducibilità termica λ10,dry fino a 0,072 W/mK e, quindi, una trasmittanza termica fino a 0,15 W/m2K.

Ciò permette di ottenere elevate prestazioni dell’involucro, agevolando l’ottenimento di certificazioni classe A o casa passiva.

Inoltre tutti i prodotti del sistema costruttivo Xella sono realizzati con materiali completamente naturali, principalmente sabbia, cemento, calce e acqua.

Durante l’utilizzo non vi sono pericoli per la salute dell’uomo, né emissioni nocive per l’ambiente.

Il materiale di scarto può essere riciclato ed utilizzato per diversi usi, tra cui la preparazione della malta per il ripristino delle tracce impiantistiche, e i rifiuti possono essere smaltiti senza nessuna difficoltà non avendo problemi di inquinamento ambientale.

Ytong e Multipor rappresentano quindi una soluzione ecologica, sostenibile e attenta all’ambiente.

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