Benessere indoor, efficientamento energetico ma ancora di più ecosostenibilità e attenzione al futuro del pianeta: i nuovi standard progettuali e normativi in materia edilizia -  come abbiamo più volte sottolineato anche nei nostri articoli - focalizzano sempre di più i loro sforzi su questi tre obiettivi fondamentali, alla base di un più attuale e inclusivo paradigma dell’abitare.

Un nuovo studio, pubblicato su Ingenio dall’architetto e docente Carlo Dario, accende i riflettori su un elemento centrale per una progettazione in linea con questi principi: la tenuta all’aria degli edifici e la capacità di una costruzione di “respirare” e autoregolare in maniera efficiente umidità e ventilazione.

Tenuta all’aria: cos’è, e perché è sempre più importante

Per tenuta all’aria di un edificio si intende la capacità di un involucro di resistere al passaggio dell’aria dall’esterno verso l’interno, e viceversa.

Nella progettazione di una costruzione ad alta efficienza energetica la tenuta stagna dell’involucro risulta fondamentale, soprattutto per evitare che l’aria climatizzata interna venga dispersa a causa di spifferi e fessure aumentando i consumi per il riscaldamento o il raffreddamento della casa.

Non solo: una corretta tenuta all’aria evita infatti anche la formazione di condensa interstiziale nelle stratigrafie delle pareti dell’edificio, causata da una non controllata migrazione dell’umidità presente nell’aria che attraversa le pareti stesse e che sono alla base della proliferazione di pericolose muffe.

In un immobile, l’aria più umida tende a migrare verso l'esterno o l’interno dell’edificio per cercare l’equilibrio. Questa migrazione avviene - come detto - attraverso le stratigrafie, e può essere in parte ridotta attraverso l’uso dei freni al vapore. In caso di una variazione improvvisa della temperatura all’interno della stratigrafia, però, si forma la condensa.

I benefici del calcestruzzo aerato autoclavato sulla tenuta all’aria di un edificio

La tenuta stagna dell’edificio deve insomma essere contemperata da una corretta traspirabilità dell’involucro stesso, assieme a una progettazione e attuazione accurata della Ventilazione Meccanica Controllata (VMC).

Verso il raggiungimento di questo obiettivo, l’utilizzo di materiali naturali - traspiranti ma contemporaneamente termoisolanti, come il calcestruzzo aerato autoclavato del sistema di costruzione YTONG o i materiali minerali dei pannelli termoisolanti Multipor - può contribuire in maniera rilevante.

I blocchi da costruzione in CAA di Xella, aiutati dalla posa a giunto sottile e dalle malte sottili che completano il sistema di costruzione, permettono infatti la realizzazione di pareti monostrato che riducono al minimo la presenza di fessure e soluzioni di continuità nell’involucro, garantendo allo stesso tempo una corretta traspirabilità dell’edificio.

Per approfondire l’argomento e scoprire ulteriori dettagli sul tema, anche dal punto di vista normativo, vi invitiamo a leggere l’articolo completo a firma di Carlo Dario sul sito Ingenio.