APPROFONDIMENTI TECNICI
Sicurezza antincendio: le pareti di compartimentazione antincendio e i blocchi Ytong
APPROFONDIMENTI TECNICI
Sicurezza antincendio: le pareti di compartimentazione antincendio e i blocchi Ytong
Nel parlare di sicurezza antincendio non si può non sottolineare l’importanza di progettare gli edifici prevedendo anche delle pareti di compartimentazione in grado di contenere e delimitarela propagazione di fumo e fuoco in caso di eventi avversi.
I blocchi YTONG in calcestruzzo aerato autoclavato permettono la realizzazione di pareti divisorie interne in edifici civili e industriali con elevate prestazioni di resistenza al fuoco.
La leggerezza del materiale permette la posa di pareti tagliafuoco in capannoni esistenti direttamente sulla pavimentazione industriale, senza bisogno di rinforzi e strutture ausiliarie come richiesto da murature tradizionali.
Blocchi YTONG e resistenza al fuoco: prestazioni e opzioni disponibili
Una parete costruita con blocchi YTONG con spessore di 8 cm non intonacata garantisce una prestazione di resistenza al fuoco EI 120(secondo gli standard previsti dalla direttiva europea UNI EN 13501-2), una parete con spessore di 10 cm una prestazione EI 180.
La resistenza meccanica e l’elevato isolamento termico garantiscono la reale protezione delle merci e dei beni oltre la parete tagliafuoco. Anche a seguito di un incendio e dell’intervento dei Vigili del Fuoco le pareti in YTONG restano stabili e integre.
Per murature di grande dimensione sono disponibili blocchi a U, nastri di rinforzo e blocchi forati per la realizzazione di irrigidimenti.
Per la realizzazione di aperture sono disponibili architrave armati e resistenti al fuoco R240.
Oltre ai rapporti di prova è disponibile anche il Fascicolo Tecnico antincendio ai sensi del DM 09.03.2007, con le estensioni di validità per pareti alte fino a 8m. In alternativa e per pareti più alte è possibile ricorrere agli altri metodi previsti dal DM 03.08.2015.
Calcestruzzo tradizionale vs calcestrucco cellulare: classificazione pareti secondo il metodo sperimentale
Qui di seguito riportiamo una comparazione tra le prestazioni tecniche del calcestruzzo normale e il calcestruzzo cellulare (calcestruzzo aerato autoclavato), da cui si evidenziano le migliori caratteristiche termiche e di resistenza al fuoco del calcestruzzo cellulare.
A parità di spessore, le pareti in calcestruzzo cellulare proteggono notevolmente più a lungo dal fuoco e dal calore rispetto alle murature in calcestruzzo armato o in blocchi di calcestruzzo.
Dopo 6 ore di esposizione al fuoco, la temperatura sul lato non esposto al fuoco rimane inferiore a 80°C, rispetto ai 270°C che si raggiungerebbero nel caso di parete divisoria in calcestruzzo normale.
Inoltre a seguito di un incendio le pareti in calcestruzzo cellulare subiscono deformazioni molto contenute rispetto ad altri sistemi costruttivi, quali il calcestruzzo armato e le lamiere, ma in ogni caso rimangono ermetiche a gas e fumi e quindi non necessitano di elevati costi di manutenzione.
Inoltre a seguito delle operazioni di spegnimento dell’incendio operate dai vigili del fuoco, le pareti in calcestruzzo cellulare continuano a garantire la loro resistenza al fuoco, a differenza delle pareti in cartongesso che devono essere completamente ripristinate.