Traspirabilità e salubrità dei materiali, e i suoi impatti sull’uomo

Con il termine “qualità indoor” ci si riferisce alle condizioni di salubrità di un ambiente interno abitato.
Gli effetti indesiderati sull’uomo degli inquinanti indoor presenti all’interno di appartamenti e edifici possono infatti andare da un semplice disagio - avvertito a livello sensoriale - fino a gravi affezioni dello stato di salute.
È evidente quindi come il tema dell’inquinamento interno sia sempre più di attualità, anche a seguito del sempre più elevato grado di ermeticità (tenuta all’aria) richiesto agli edifici moderni al fine di garantire elevate prestazioni di risparmio energetico.

Non sono affermazioni campate in aria: nel 1986 l’Organizzazione Mondiale della Sanità coniò infatti il termine Sick Building Syndrome (SBS), sindrome da edificio malato, per riferirsi a una serie di patologie di cui erano vittime abitanti e ospiti di specifiche costruzioni. Sintomatologie - dall’allergia alle irritazioni oculari o nasali - non spiegabili in altro modo e che scomparivano una volta abbandonato l’edificio, indice di una riduzione del comfort e dello stato di salute degli occupanti di quegli ambienti, generalmente climatizzati e dotati di impianti di ventilazione meccanica.

Una definizione oggetto di studio e di scrutinio ancora oggi, che ha portato a serie riflessioni sulle tecniche e i materiali di costruzione dell’epoca, e ha avuto come effetto notevoli migliorie tecniche nell’edilizia.

La qualità indoor e la legislazione italiana

A livello legislativo, anche in Italia, col Decreto sui Criteri Ambientali Minimi del 24.12.2015, è ormai richiesto un controllo delle emissioni interne agli ambienti abitati.

La soluzione a questa tematica prevede sicuramente l’uso di materiali da costruzione privi di emissioni critiche, i cosiddetti VOC (componenti organici volatili), ma devono essere valutati anche altri fattori quali gli inquinanti di natura biologica e naturale.
È in pratica da scongiurare il rischio di formazione di muffa all’interno degli ambienti, secondo l’obbligo di legge previsto dal DM 26.6.2016, oltre a porre una elevata attenzione al delicato tema del radon e delle radiazioni ionizzanti, cioè all’inquinamento elettromagnetico.
Le pareti con funzione di protezione dalle radiazioni non vengono utilizzate solo in tecnologia medica ma stanno diventando sempre più importanti anche nelle aree residenziali. La ragione di questo è la presenza di elettrodotti e il continuo incremento delle antenne radio per cellulari.

I prodotti Xella e il benessere indoor

Una casa costruita con materiali naturali e puramente minerali, scongiura in gran parte la formazione di muffe e le allergie.
I materiali che compongono i sistemi costruttivi Ytong e Multipor, siano essi elementi in calcestruzzo cellulare o malte, garantiscono il massimo livello di qualità indoor, essendo materiali privi di emissioni VOC.
L’ottenimento dei certificati di sostenibilità e salubrità natureplus® ed Eco-Institute da parte dei nostri prodotti garantisce proprio questa importante caratteristica.

Le murature in calcestruzzo cellulare garantiscono inoltre i seguenti livelli di attenuazioni dei campi elettromagnetici:
● Gamma a bassa frequenza - riduzione del campo elettrico di 50 Hz del 95%
● Alta frequenza da 200 MHz a 2 GHz - attenuazione del 95% al 99,99%
● Alta frequenza da 2 GHz a 10 GHz - attenuazione di oltre 99,99%

Sempre più persone soffrono di allergie causate sia dall’inquinamento nelle loro case e si ammalano a causa dell’insufficiente aerazione degli ambienti indoor.

I materiali da costruzione Ytong e Multipor regolano in modo naturale il contenuto di umidità all’interno della casa.
Il calcestruzzo cellulare assorbe e conserva questa umidità nei momenti di maggiore produzione di vapore e, quando l’umidità relativa diminuisce, il materiale rilascia nuovamente l’umidità, garantendo una regolazione naturale e automatica del clima degli ambienti interni.